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Fondazione Luigi Einaudi

Se la politica la fanno i clown

Se la politica la fanno i clown
Leggo un articolo pubblicato poco fa in cui un’anonimo scrittore attacca il governo per le sue pagliacciate, brusche retromarce, incoerenza, ignoranza abissale in tutti i campi dello scibile umano, e portatore del virus dell’idiozia qualunquista che oggi pare governi tutto. Qualcosa del genere l’avrei scritto anch’io ma mi ha preceduto ed allora non mi resta che parlare dell’opposizione, quella sinistra da operetta fatta anch’essa da cialtroni che già da quando si chiamava PCI insieme alla DC ha messo le basi sul come si doveva fare un certo tito di politica. La politica dell’assistenzialismo, delle clientele, degli amici, dei politici predatori con gli utili sciocchi al seguito, con il voto di scambio e l’acquisto dei voti con prebende e favori ad interi settori della vita civile del paese con la complicità di sindacati irresponsabili ma anche loro al tavolo per spartirsi la torta e, tutti insieme, a coltivare quel deficit pubblico arrivato a 2.400 miliardi di euro.


Lo sapete quanto sono, in lire per i più vecchi, 2400 miliardi di euro? Ebbene sono 4.646.400.000.000.000 di lire (non so neanche metterlo in lettere).


E continueranno ad aumentare perché i clown di turno stanno promettendo regalie in cambio di voti che dovranno pagare i nostri figli e nipoti e bisnipoti perché il loro progetto di far ripartire l’economia con soldi presi in prestito è una follia.

La loro incapacità è ormai manifestatemente fallimentare e l’unico cosa che sanno fare è attaccare l’Europa perché non vuole la nostra definitiva rovina.

Perché ormai la politica dei clown è diventato il "mercato delle pance".

Il mercato delle pance della gente. Si guardano, si ascolta quello che dicono, si contano e poi le si riempie di fake, di cialtronerie, di cazzate spacciandole per verità sacrosante e assolute. Il sistema di mescolare tante bugie con alcune verità e... opplà diventa tutto vero, magari anche il tunnel del Brennero apparirà...

La colpa è di tizio o caio, perché la colpa è sempre di qualcun’altro. C’è sempre un complotto pronto per essere evocato dietro l’angolo. Di questi tempi chi è che si priva di un complotto, magari anche piccolo basta sviare l’attenzione per un giorno o due poi tutto si metabolizza, si dimentica, si perdona.

Non c’è niente di nuovo sotto il sole e questi nuovi clown non sono certo il rinnovamento della politica. Sono semplicemente la continuazione di quella vecchia con altri strumenti. La politica non sa e non ha mai saputo negli ultimi trent’anni, guardarsi dentro e dietro per vedere quanti danni ha fatto e quanti cadaveri ha lasciato per terra.
Quella gente che magari per decenni ha rovinato il paese oggi vorrebbe essere la medicina per curare quel che ha fatto. I disastri, che ha fatto.

Poi vengono quelli bravi che armati di tanto populismo e poca intelligenza, esperienza e arroganza, vogliono scalzare dalle posizioni di comando la vecchia guardia.

E noi tra di loro non sappiamo, costernati, cosa fare.

Sir Pente
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