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Giro di nomine nelle partecipate statali: lo scenario

Giro di nomine nelle partecipate statali: lo scenario
Alcuni tra i più accreditati analisti della politica italiana attribuiscono la fretta di Matteo Renzi nel cercare di andare al voto, tra le altre cose, anche alla possibilità di gestire personalmente le nuove nomine nella grandi società quotate partecipate dallo Stato italiano. Nell'epoca della governance ibrida una salda presa sulle grandi imprese di Stato può garantire una solida influenza e prevenire il decadimento del proprio capitale politico.

Sono sei le principali società a controllo pubblico, diretto o indiretto, che vedono scadere i mandati dei propri organi di amministrazione tra metà maggio e inizio giugno. Quasi 40 le poltrone in ballo in primavera: 11 all’Eni, 10 a Terna, 7 a Leonardo-Finmeccanica, 6 all’Enel, 5 alle Poste.

Chi nomina i vertici delle partecipate statali? Il Ministero dell'Economia e Finanza (MEF) esercita i diritti dell'azionista provvedendo alle nomine degli organi sociali in base all'entità della partecipazione societaria detenuta nel capitale sociale e quindi ai corrispondenti diritti di voto. La disciplina in materia di criteri e modalità (requisiti di eleggibilità, professionalità, incompatibilità) per la nomina dei componenti degli organi si amministrazione delle società controllate direttamente o indirettamente dal MEF è contenuta nella direttiva ministeriale 14656 del 24 giugno 2013.

Il MEF si muove in due modi differenti sulle nomine a seconda che le società siano controllate direttamente dal ministero oppure che il controllo passi attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Nel primo caso gli amministratori vengono nominati dall'assemblea sulla base di liste presentate dagli azionisti; il Dipartimento del Tesoro pubblica entro il mese di gennaio le posizioni in scadenza e procede quindi all’istruttoria con il supporto di società di cacciatori di teste; Il Dipartimento sottopone una lista ristretta di nominativi al Ministro dell’economia e finanze, il quale procede alla designazione previa acquisizione di un parere positivo da parte di un Comitato di garanzia; L’assemblea della società procede alla nomina sulla base dei voti ottenuti dalle liste.
Nel secondo caso il Dipartimento pubblica entro il mese di gennaio le posizioni in scadenza; la società capogruppo (Cdp) svolge un’istruttoria di carattere qualitativo e attitudinale dei potenziali candidati; le società capogruppo comunicano la designazione proposta al Ministro dell’economia e finanze per consentire a quest’ultimo, per le società di maggiore rilevanza, di sottoporre la proposta al Comitato di garanzia; l’assemblea della società procede alla nomina sulla base dei voti ottenuti dalle liste.

Un ruolo importante lo riveste anche Assogestioni che è responsabile, tramite il comitato di gestione, di curare la presentazione di candidati per l’elezione di rappresentanti di minoranza negli organi delle società quotate nelle quali gli associati hanno una partecipazione significativa, scegliendo nel novero di quelli selezionati da una società esterna e indipendente.

Ora andiamo a vedere le principali società partecipate dallo Stato quotate in Borsa.

ENI - Dovrebbe essere riconfermata Emma Marcegaglia mentre su Claudio Descalzi pesa l'inchiesta per tangenti in Nigeria. Al suo posto potrebbe arrivare il CEO di Enel Starace, vicino a Renzi, seppure la probabilità della sostituzione non sembra così elevata.Scadono 4 consiglieri e 5 sindaci. La data dell'Assemblea è il 13 Aprile.

Poste Italiane - Todini (Presidente) e Caio (CEO) dovrebbero restare al loro posto. Tre sono i consiglieri in scadenza. L'Assemblea è il 30 maggio.

ENEL - Grieco (Presidente) e Starace (CEO) appaiono solidi nelle loro posizioni. Starace potrebbe essere mosso all'ENI, come detto sopra. In quel caso l'attuale CEO di Terna, Del Fante, sarebbe tra i nomi più accreditati per la successione in ENEL. Scadono 4 consiglieri. Assemblea il 4 maggio.

LEONARDO - Data quasi certa la riconferma di De Gennaro alla presidenza. Più complessa la posizione di Moretti, condannato in primo grado a sette anni per l’incidente di Viareggio quando era alla guida di Ferrovie dello Stato. Tra i possibili sostituti gli interni Bagnato (Alenia) e Pasquali (Telespazio) o, meno probabile, il CEO di Poste Francesco Caio. Scadono 5 consiglieri. Assemblea tra il 2 e il 12 Maggio.

TERNA - Verso la riconferma Bastioli (Presidente) e Del Fante (CEO), sempre che non si attivi il circolo dovuto alla sostituzione del CEO di ENI. Scadono 4 consiglieri e 4 sindaci. Assemblea il 27 Aprile.

ENAV - E' la situazione più indecifrabile dopo l'avvio della privatizzazione (al MEF resta il 53%). Non ci sono ancora le date per l'Assemblea. Probabile un cambio radicale al vertice.

ll giro di nomine interessa le società che avevano rappresentato il primo banco di prova del Governo Renzi nel 2014: l’allora premier scelse la discontinuità con i governi precedenti, pur mantenendo un atteggiamento 'nazareno', infatti nei Cda finirono anche alcune personalità bipartisan già apprezzate dal precedente Governo Berlusconi.

Con Gentiloni è difficile immaginare un cambiamento radicale. L’attuale situazione politica, con le elezioni al massimo entro un anno, potrebbe spingere il Premier a non decidere, finendo per confermare per altri tre anni i leader delle maggiori partecipate nominati da Renzi, rispettando la 'dottrina Padoan' secondo cui per vedere appieno gli effetti della propria azione di governo al comando di un’impresa serve almeno un ciclo di due mandati.

Tuttavia, occhio a Matteo Renzi che potrebbe sfruttare la partita delle nomine per mostrare i muscoli rimescolando alcune posizioni. Il segretario del PD potrebbe essere tentato dal cambiare qualche grossa poltrona per dare un segnale di forza in un momento in cui la sua leadership è molto indebolita sia elettoralmente sia a livello internazionale. Non dimentichiamo che la politica internazionale dell'Italia del Paese si muove sui binari indicati da società come ENI e Leonardo.

Lorenzo Castellani
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