...il disperato bisogno di destra, liberale e moderna

...il disperato bisogno di destra, liberale e moderna
Filippo Rossi racconta il disperato bisogno di destra, liberale e moderna
Secondo l’autore di ”Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra”, lo scenario politico necessità di un movimento lontano dai valori estremisti di Salvini e Meloni. Una nuova creatura a sinistra di Fratelli d‘Italia e a destra di Italia Viva.
La proposta ha echeggiato nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti per tutto Linkiesta Festival. C’è chi ha ammiccato all’idea e chi invece ha cercato di schivare la pallottola, dall’inizio alla fine. Fatto sta che il referto parla chiaro: la cura per fermare la demolizione del centrodestra è una nuova linfa politica: un partito o un movimento liberale, lontano dai valori che guidano l’estrema destra di Salvini. «Una buona destra» la definisce Filippo Rossi, fondatore del festival Caffeina di Viterbo e autore Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra (Marsilio editore), nel quale argomenta quello che secondo lui è lo «spazio politico per un movimento liberal-popolare, a sinistra di Giorgia Meloni e a destra di Renzi.»

Filippo Rossi, quella destra che secondo lei ha contribuito a fare dell’Italia un paese moderno, è sull’orlo dell'estinzione?
In realtà penso che quella destra sia già da tempo scomparsa. E non è detto che sia un fatto negativo: questo implica che siamo nell’anno zero della nuova destra o di una destra moderata. Vedo in Italia un’esigenza di costruire un contenitore di una “buona destra”.

Rifacendosi a contesti già in essere o partendo da zero?
C’è bisogno di una casa che non c’è. Stimo molto Mara Carfagna e rispetto le sue ultime posizioni, ma è ovvio che la nuova casa non può più essere Forza Italia: forse non lo è mai stato, in quanto figlia di una altro periodo storico, che non esiste più. Se noi ricordiamo come era strutturato il centro destra anche solo 15 anni fa, era un altro mondo. Con la consapevolezza che oggi tutto è cambiato, e prendendo spunto dagli altri contesti politici europei, il messaggio che emerge è quello della necessità di un nuovo contenitore. Per una destra moderna, laica e liberale.


''L’elettorato c’è, c’è da sempre, e oggi magari vota Fratelli d’Italia o la Lega per mancanza di alternative. La verità vera è che c’è un vuoto nell’offerta e non nella domanda''


Così come l’architettura politica è cambiata, anche l’elettorato vuole una nuova dialettica. Come e a chi si deve rivolgere il centrodestra?
I principi sono quelli della crescita economica, dello sviluppo, del liberare l’Italia da una stagnazione opprimente, la laicità sicuramente, assieme all’umanesimo e ad altri valori che l’estrema destra non accettano come tali. Questo è lo spazio.
L’elettorato c’è, c’è da sempre, e oggi magari vota Fratelli d’Italia o la Lega per mancanza di alternative. La verità vera è che c’è un vuoto nell’offerta e non nella domanda. Manca l’offerta che possa intercettare questo elettorato.

Il ricettacolo può avere le sembianze di Italia Viva e la classe dirigente di Altra Italia?
Non condivido molto questi giochetti. Credo che se deve nascere qualcosa, lo deva fare da destra. Penso a iniziative di figure come quella di Mara Carfagna, Toti, Parisi e in qualche modo penso anche a Calenda. C’è lo spazio politico per un movimento liberal-popolare, a sinistra di Giorgia Meloni e a destra di Renzi. Salire sul carro di quest’ultimo non mi affascina, non perché anche lui in prospettiva non possa far parte di quest’area, ma per il motivo che in primis si deve far chiarezza nelle idee di destra. Non basta ricorrere ancora alla partenogenesi.

Per realizzare tutto questo, però, c’è bisogno di uno strappo netto con quella fronda che al momento tiene le redine dell’alleanza...
Di ciò ne sono convinto. La creatura che deve nascere, come tutte le realtà moderate dell’Europa, non dovrà assolutamente dialogare con l’estrema destra. Un movimento moderato che cerca di governare il Paese deve lottare contro quest’ultime.



''Certamente, la sfida è dare rappresentanza a un’Italia non di sinistra ma moderna, non di sinistra ma non razzista, lì in mezzo si gioca la partita. Non è un’esclusiva centrista: è una destra diversa da Lega e Fratelli d’Italia''


La madre delle partite si gioca quindi nella parte di campo liberale...
Certamente, la sfida è dare rappresentanza a un’Italia non di sinistra ma moderna, non di sinistra ma non razzista, lì in mezzo si gioca la partita. Non è un’esclusiva centrista: è una destra diversa da Lega e Fratelli d’Italia. Questo significa crescere con le gambe delle persone, con chi fa politica in tutta Italia: i protagonisti di quest’area, e ce ne sono, devono mettere da parte piccoli egoismi e avviare un processo costituente di un nuova forza politica.

In altre parole, serve un nuovo partito...
Proprio così: deve nascere a destra e non deve rincorrere il nazipopulismo di Salvini e Meloni. Ma soprattutto deve scendere in campo e confrontarsi alle prossime elezioni, senza attendere.

Anche la destra pertanto ha bisogno di un suo Matteo Renzi?
Sì, e aggiungo anche che forse ce ne vuole più di uno. Non vedo l’esigenza di rincorrere un leader unico, ma piuttosto quella di un partito che abbia anche più figure di spicco scelte e premiate da una grammatica interna democratica. Poi certamente tutto questo dipende anche e sopratutto dalla prossima legge elettorale.


Filippo Rossi - www.linkiesta.it

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/11/12/filippo-rossi-lega-forza-italia-pd-italia-viva-mara-carfagna/44318/

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Estratto da www.noiliberali.it/post.asp?id=115